Benvenuto nel mio blog. Gli "attimi di vita" sono le mie poesie e i miei racconti.
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martedì 26 gennaio 2010

Dal mio Diario

9 settembre 2002

Faccia lavata, capelli pettinati, grembiulino ben stirato, fazzoletto in tasca. Dopo le foto di rito usciamo di casa e ci avviamo verso la scuola elementare. E’ il tuo “primo giorno di scuola”. Non sei emozionato o se lo sei non lo dai a vedere. Andiamo a scuola a piedi. Trotterelli al mio fianco e non smetti di parlare. La tua manina stringe forte la mia. Sembri veramente felice di iniziare questa nuova avventura.

Dopo aver atteso per alcuni minuti con le altre mamme e gli altri bambini di fronte all’ingresso della scuola finalmente si entra. La tua manina stringe più forte la mia. Non parli più. Il tuo passo si fa più titubante. Sembra persino che tu trascini un po’ i piedi.

Le Maestre ci attendono sorridenti sulla porta e vi salutano ad uno ad uno. Per ciascuno una parola gentile, un complimento. Vi fanno accomodare nei banchi. Tu vai verso la prima fila e ti fermi vicino al banco proprio di fronte alla cattedra. Con fare sicuro posizioni lo zaino dietro alla sedia. Agganci gli spallacci allo schienale. Io non ci avrei mai pensato, ma tu lo fai senza esitazione. Ti siedi ed io mi accorgo di quanto in realtà tu sia piccolo. I tuoi piedi non toccano terra, a fatica riesci a mettere le braccia conserte appoggiate sul banco. Mi guardo intorno: sei sicuramente il più piccolo ma ci sono anche altri bambini minutini. Meno male !

La Maestra bionda incomincia a parlare. Ci illustra a grandi linee le regole della scuola e la programmazione, poi fa l’appello.

Mentre scorrono i nomi mi accorgo che la mia mente inizia a vagare ed improvvisamente è come se facessi un salto indietro nel tempo. Rivedo la dottoressa che prima ancora che tu nascessi mise il mio nome fra quello delle future mamme di bimbi handicappati, rivedo il medico che, senza batter ciglio mi disse, quando non avevi ancora un mese, che probabilmente non avresti mai camminato e che non si poteva sapere se la tua intelligenza sarebbe stata normale.

Mi passano davanti agli occhi le innumerevoli stanze di o-spedale nelle quali abbiamo soggiornato, i viaggi a Genova all’ospedale Gaslini, le attese di fronte alla sala operatoria e.... mi accorgo che le mie guance sono rigate di lacrime. Improvvisamente mi scuoto. La Maestra ci sta salutando.

Con le altre mamme esco da scuola. Una mi si avvicina e mi chiede gentilmente se vada tutto bene. Pensa che la mia commozione sia dovuta al primo giorno di scuola: altre mamme infatti hanno gli occhi lucidi. Scambio con lei alcune battute, la ringrazio e mi avvio verso casa.

Non riesco a smettere di piangere. Le lacrime che ho trattenuto per anni, che non ho mai versato nelle quotidiane difficoltà non si fermano. In realtà però sono lacrime di gioia. Sono felice perchè sei, a tutti gli effetti, come gli altri bambini e con gli altri stai vivendo il tuo primo giorno di scuola. Sicuramente dovrai sottoporti ad altri interventi chirurgici e a molte ospedalizzazioni ma quello che conta è che in questo momento tu sia lì come i tuoi coetanei.

Sono passate due ore e sono nuovamente davanti alla scuola. Dovresti uscire fra pochi minuti. La commozione è scomparsa ed io sono la mamma di sempre: sicura, decisa, sorridente.

Esci quasi correndo mi abbracci forte e inizi a raccontarmi del tuo “primo giorno di scuola”. Sei entusiasta. La tua gioia è contagiosa e non smetti di parlare. Sei affamato e non vedi l’ora che sia domani per poter imparare tante cose interessanti.

Mi parli delle tue Maestre, di quella bionda simpatica e carina, di quella bruna che sembra più severa ma che in realtà è molto materna, dei tuoi nuovi compagni: di quello ciccione, di quello così simpatico che ha anche un fratello gemello, della bambina peppia, di quella timida timida e della tua compagna della materna che quasi non hai riconosciuto.

Sei veramente contento ed io sono sinceramente felice per te.



18 giugno 2007

Sono passati 5 anni ed io ho in mano la tua pagella di Quinta. Ho appena terminato di parlare con le tue Maestre: la bionda e la bruna del tuo primo giorno di scuola. Non ho ricevuto che complimenti e mi sono persino un po’ commossa.

Dalla Prima sei sempre stato fra i primi della classe: sulle tue pagelle tutti ottimo e distinto e anche adesso che hai terminato la scuola Primaria i tuoi risultati sono fra i migliori, se non i migliori della classe.

Entusiasta e chiacchierone, un po’ agitato e precipitoso ma, come hanno detto le tue Maestre, che sono sempre state molto severe ed esigenti, veramente un bambino ecceziona-le.

E dire che non passi le tue giornate solo a studiare: fai abitualmente attività sportiva e partecipi attivamente agli scout. Sei rimasto il più piccolo della classe ma non sfiguri più in mezzo ai tuoi compagni.

Andiamo ancora di tanto in tanto in ospedale ma per te non è mai stato un problema. Sei socievole e trovi sempre degli altri bambini con cui chiacchierare o giocare.

Insieme, sempre uniti, con papà e la tua sorellina, abbiamo affrontato tante difficoltà ma le abbiamo sempre superate.

Lo sappiamo: hai un handicap, ma la tua vita è normale e normale, noi siamo certi, sarà il tuo futuro.


Seconda Classificata Sezione Narrativa a Tema Concorso Letterario Prader Willi Anno 2007

mercoledì 20 gennaio 2010

Sogni ...d'inverno

Gennaio,
freddo mattino d’inverno
esili fili scintillanti
brillano al pallido sole
piccoli ricami argentati,
arabeschi preziosi.

Scricchiolano,
si sciolgono al sole
come i sogni dei quali
la memoria, a volte,
solo al mattino rimane.

Non voglio vederli svanire
un desiderio ….poterli sfiorare,
anche se solo una volta
nel mio fragile miraggio.

sabato 9 gennaio 2010

Vita

Un passo dopo l’altro
come pagine consunte di un libro riletto molte volte
una vita vissuta troppo in fretta.

Sogni calpestati che vogliono volare via
promesse di sorrisi non mantenuti
lacrime, sospiri e parole non dette.

Soltanto oggi

Soltanto oggi

Soltanto oggi,
non ieri
mai e poi mai domani.

Oserò perdermi nei tuoi occhi,
mi inebrierò del tuo sorriso
lascerò parlare l’anima.

Ascolterò,
ascolterò come in un sogno i tuoi sospiri
e il battito lieve del mio cuore.

I tuoi pensieri mi nasconderanno,
non sarai libero …..mai più.

In silenzio camminando

In silenzio
senza meta
immagini di pensieri,
sorrisi, sospiri.....

Nuvole corrono veloci,
un battito d'ali,
un fiocco volteggia leggero,
mi sfiora.