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lunedì 6 dicembre 2010

Il prossimo Natale...sarà diverso

“Che meraviglia i fiocchi di neve !! Come sono soffici...mi pizzicano il naso!!
Mancano poco più di due settimane a Natale. Marco e la sua mamma stanno rientrando a casa. E’ appena finita la scuola e stanno aspettando il tram.
La neve che ha iniziato a cadere nel primo pomeriggio ha imbiancato il marciapiede e scricchiola sotto le scarpe. La manina di Marco stringe forte quella della sua mamma e l’orecchio è attento per sentire lo sferragliare che indica l’arrivo del mezzo che finalmente li riporterà a casa.

Marco non vede l’ora di rientrare. La mamma gli ha promesso che nel pomeriggio prepareranno l’albero e il presepe e lui non sta più nella pelle.

“Ma quanto ci mette questo tram ! Sono stufo di aspettare” si lamenta Marco. Su da bravo abbi un po’ di pazienza “ gli dice la mamma “Perchè non provi a prendere i fiocchi di neve con la bocca” “Uau !!! Ottima idea !! Hai ragione mamma ma se non ci riesco ? “Dai prova basta aprire la bocca” lo incoraggia la mamma. “Ma non sanno di niente!” dice deluso Marco.
Fortunatamente proprio in quel momento sopraggiunge il tram e Marco e la sua mamma possono finalmente salire.
Marco è schiacciato fra una grossa signora che profuma di fiori e un signore che con l’ombrello gocciolante gli inumidisce i pantaloni.
Fortunatamente le fermate da fare sono solo quattro. Nel tram si sentono un sacco di odori e di profumi. Ci sono dei ragazzi che probabilmente sono stati da McDonald, sem-brano delle patatine fritte; una signora che ha una borsa con delle arance profumatissime, un uomo che sa di tabacco da pipa e proprio di fronte a Marco un neonato in braccio alla sua mamma profuma di borotalco e di latte.
“Ancora una fermata e poi scendiamo” dice la mamma. Marco stringe ancora più forte la sua mano.

Finalmente sono arrivati. Pochi passi e la mamma infila la chiave nella toppa del portone che si apre cigolando. “Il portinaio ha nuovamente dimenticato di lubrificare la serratura” pensa Marco.
Abitano al secondo piano. La mamma sale sull’ascensore ma Marco preferisce salire a piedi le scale. Quei due piani che ogni giorno fa quasi di corsa lo fanno sempre sentire libero ed indipendente.

Marco è affamato. La mamma affetta la torta e prepara velocemente una tazza di the. Si siedono e lui inizia a raccontarle quello che ha fatto a scuola. “La maestra ci ha fatto sentire le canzoncine di Natale e abbiamo iniziato a preparare gli addobbi per la recita. Io ho colorato di argento le ali degli angeli e di azzurro il vestito della Madonna. Io però volevo fare l’oreola di Gesù Bambino” si lamenta Marco. “L’aureola” lo corregge la mamma, “si dice A-U-R-E-O-L-A”. “Ma si quella cosa che brilla sulla testa, di quelli bravi” dice Marco. “Ma la maestra però ha deciso che la facesse Gianni e non è giusto perchè io sono più bravo a colorare”

“Quello che non è giusto” dice la mamma “è che tu ti stia lamentando, se la maestra ha deciso così ci sarà sicuramente un motivo, su veloce a finire la merenda, abbiamo un sacco di lavoro da fare prima che arrivi papà”.

Gli scatoloni con gli addobbi sono già sul pavimento del salotto. Non resta che aprirli e iniziare.

“ Voglio fare prima il presepe. Io metto il bue e l’asinello” Dov’è la capanna ? Facciamo la montagna ? Dov’ è il cammello ? E le ochette dove sono ?”

“Tranquillo Marco una cosa alla volta. Prima di tutto scartiamo le statuine e le allineiamo qui sul tavolo, poi facciamo la montagna, il ruscello e il laghetto.” dice la mamma.
Marco è euforico ma aiuta la mamma con tanto impegno che in brevissimo tempo il presepe è terminato.

“Adesso passiamo all’albero” gli dice la mamma. Iniziamo con le ghirlande di luci colorate, poi attaccheremo le palline di colore oro e rosso, poi per ultimo metteremo i capelli d’angelo”.
“Che profumo ha mamma questo albero di Natale. Sembra di essere in un bosco e non nel salotto di casa nostra”.

Marco è molto attento a non far cadere le palline colorate e pian piano l’albero prende forma.
Sono quasi le sette di sera e la mamma va in cucina a preparare la cena dicendo a Marco: “Fra meno di mezz’ora papà sarà a casa e avrà sicuramente appetito”.
Marco è un po’ stanco e si siede sul divano.

Uno scampanellio. “Papà è arrivato” urla Marco “vado io ad aprire!” Papà, papà abbiamo fatto l’albero e il presepe. Vieni con me” gli dice Marco e trascina il padre in salot-to.

“Ma è bellissimo” dice il suo papà prendendo Marco in braccio “siete stati bravissimi tu e la mamma!”
“Dici sul serio papà, sono proprio felice che ti piaccia” dice Marco stringendo forte in un abbraccio il suo papà.

Una lacrima intanto riga una guancia della mamma che pensa: “Anch’io sono felice piccolo mio, sono felice perchè tu sei felice, ma quando tempo dovrà ancora passare prima che tu possa vedere tutto ciò. Come ti piacerebbero tutte queste luci sfavillanti!!. I dottori hanno detto che ce la farai, ancora un intervento e finalmente potrai vedere come tutti noi. Il prossimo Natale ....sarà diverso !”

Gli occhi di papà incrociano lo sguardo della mamma, si sorridono: entrambi stanno pensando alla stessa cosa. Il prossimo Natale sarà diverso ma il piccolo Marco ancora non lo sa e continua a chiacchierare euforico e ad elencare ad una ad una le statuine che ha posizionato nel presepe e a spiegare al suo papà di come sia stato difficile mettere la ghirlanda e di come la mamma si sia spaventata quando per poco non ha fatto cadere la punta argentata.

La neve continua a cadere a piccoli fiocchi e le lacrime bagnano anche le guance di papà.

Il prossimo Natale si ...sarà sicuramente diverso !